domenica, aprile 17, 2016

Referendum: il voto è Sì


Radio Popolare
Servizio di Alessandro Principe del 16/4/2016

<< Il paradosso di questo Referendum è che è molto più importante di quello che sembra,
e perchè il quorum necessario sia raggiunto, la scommessa è stata proprio questa: far capire che in gioco c'è ben più che il destino di 21 concessioni per l'estrazione di gas e petrolio.

Il quesito in sé è in effetti piuttosto limitato, non così tecnico come qualcuno ha voluto far credere fosse roba per addetti ai lavori.
In fondo la scelta è semplice: volete che le concessioni per le trivellazioni entro le 12 miglia abbiano un termine prestabilito o continuino senza limiti di tempo in base alle esigfenze delle compagnie?
E' vero, il referendum tocca una parte minoritaria delle trivellazioni nei nostri mari, che avvengono (e potranno continuare ad avvenire) oltre le 12 miglia marine. Dunque non cambierà tutto il 18 Aprile.

Ma in gioco appunto, c'è altro.

C'è una scelta chiara sul futuro energetico: VOLETE CHE SI CONTINUI A PUNTARE SUL FOSSILE O CHE SI METTA IN CAMPO UNA STRATEGIA A LUNGO TERMINE PER LA TRANSAZIONE ALLE ENERGIE RINNOVABILI?


E' vero, nulla vincolerà il Governo, in nessun caso, a investire sulla Green Economy, ma è un'occasione, l'unica al momento,per dire la propria su un'idea di sviluppo.

Sono argomenti di cui si parla poco, eppure toccano il cuore della grande sfida mondiale ai cambiamenti climatici, che è anche una sfida di sviluppo economico.
I lavoratori del solare, negli Stati Uniti, nel 2015 e per il terzo anno consecutivo sono cresciuti del 20%, superando quelli attivi nel settore dell'estrazione di petrolio e gas.

Un'occasione, dunque, sicuramente imperfetta ma non inutile. Definirla così significa svalutare non solo l'istituto del Referendum ma anche IL DIRITTO DI PRENDERE POSIZIONE SU UN TEMA CHE è IN CIMA ALL'AGENDA DELLE PROPRITà DI TUTTO IL MONDO.>>