lunedì, marzo 07, 2022

Recensione: Dai Dark di Q-Hayashida

 DAI DARK

Scritto e illustrato da Q-Hayashida

Illustrazioni: matita su carta, colorazione digitale

Volume in bianco e nero, 212 pagine

Edizioni Panini Planet Manga

Costo del volume1: 7,50Euro 

Genere: dark fantasy, fantascienza.


-Non mi uccidi?

-Mh? No.

-E perché? Le mie ossa avvererebbero tutti i tuoi desideri.

-È vero. Peccato che io non abbia alcun desiderio da realizzare. Voglio dire… Ho una forza incontrastabile, capacità infinite, un aspetto che chiunque mi invidierebbe! Una mente che trabocca sapienza! Inoltre sono immortale (forse) e divertente!!!


Immaginate una lettura pazza con tanti personaggi pazzi al suo interno. E immaginate che questi personaggi pazzi vaghino per un Universo oscuro, grottesco spietato il cui colore predominante è il nero, tutti alla ricerca di una felicità così difficile da trovare eppure così alla portata di mano.

Fatto? Avete immaginato?

Ecco, questo è Dai Dark. O almeno, questo è il pezzetto iniziale di Dai Dark di Q-Hayashida a cui seguiranno avventure, personaggi e situazioni che vi legheranno alla storia e senza che ve ne rendiate conto. Insomma, io sono vegetariana, ma vorrei provare tantissimo un Panspapolp, ovvero un panino agli spaghetti con polpette di carne!


In un'ambientazione futuribile (a mio avviso) molto vicina a quella che potrebbe diventare la nostra realtà a breve, vive Zaha Sanko, un giovane ragazzo di soli 14 anni con una caratteristica davvero unica in tutto l’Universo: le sue ossa sono magiche e chi le possiede può esaudire qualsiasi desiderio. Qualsiasi.

In una situazione chiaramente (per lui) sfigata come questa, tutti conoscono il suo potere, viene riconosciuto a vista e tutti cercano quindi di ucciderlo, desiderosi di possedere le sue ossa. 

Ad aiutarlo in questa assurda e macabra fuga, il suo fedele amico Abakian, robot umanoide dalle fattezze di scheletro che si trasforma in Bagaglio Oscuro, ovvero un comodo zaino che Zaha porta sempre sulle spalle. Ma il protagonista non conta solo su Abakian, in questa sua quotidiana lotta ci sono anche artefatti “magici” unici e fortissimi, come: la pelle oscura e la scure di carne oscura.

Tutto oscuro, insomma.

La prima è un singolare rivestimento nero capace di adattarsi alle fattezze di Zaha oltre che di proteggerlo dagli attacchi di nemici, dalla circostanze avverse come freddo polare o assenza di gravità. Il secondo oggetto è un’accetta che letteralmente liquefa la carne dei nemici… Che trovata, santo cielo!! XD


Q Hayashida, autrice conosciuta in tutto il mondo per il suo Dorohedoro, non delude per la follia lucida con cui racconta le storie. Dai Dark infatti è un universo grottesco e per nulla epico, i cui cattivi, bene o male tutti mediocri idioti alla ricerca di chissà quale grandezza e potere, tengono le redini di imperi piccoli, circoscritti e mediocri come loro. 

Anche l’Universo da l’idea di un qualcosa di piccolo, di conosciuto e ormai incapace di stupire. Quando il protagonista viaggia nell’Universo non prova stupore dinanzi alla grandezza di quest’ultimo, all’immensità delle nebulose, la profondità dei buchi neri. Insomma, siamo distanti anni luce dalla figura di Fetonte che basito e orripilato guida il carro del Sole. Zaha Sanko conosce i segreti dei buchi neri, vola col suo bagaglio oscuro  in vignette piccole, soffocanti, nere. Non ci sono stelle infuocate all’orizzonte o incredibili pianeti gassosi con vortici e bufere come accade su Giove. Tutto è nero, piatto, piccolo e povero.

E ovviamente, scordatevi le astronavi modi Star Trek o gli androidi robot alla Wall-E: qui tutto è sporco, sudicio, logoro, mediocre. Scusate la ripetizione dell'aggettivo: qui è tutto piccolo.

Come sono piccoli anche i personaggi cosiddetti importanti della storia, per esempio la divinità della morte che, a tutti gli effetti, infastidisce col suo aspetto, i suoi denti aguzzi rimangono impressi, ma assomiglia terribilmente a un senza tetto delle metropoli del mondo.


Per tante cose Dai Dark mi ha ricordato il fumetto La Terra dei Figli di Gipi, ovvero “eroiche avventure” in quella che è poco più di una laguna popolata di straccioni.


I disegni di Q-Hayashida sono perfetti per ciò che deve raccontare: fiabeschi e opprimenti, cupi, sempre a ricordare la claustrofobia mista alla cialtronaggine. Il volume scorre via veloce ed è divertente con le sue battute grottesche e le pagine piene di dark humor.


Perso lo stupore, persa la fiducia nella Storia e nelle Eroiche Gesta, quello che resta è una realtà piccola popolata di piccoli personaggi affaccendati nella ricerca di una felicità che sarebbe così facile da raggiungere se solo fossero capaci di aprirsi agli altri. Se solo fossero capaci di un briciolo di altruismo.


E terminata la recensione, ora sono curiosa di sapere da voi in ascolto: chi l’ha letto? Che cosa ne pensate?

Buon proseguimento e alla prossima! :D




Recensione "Sono ancora Vivo", di Roberto Saviano

SONO ANCORA VIVO

di Roberto Saviano

disegni: Asaf Hanuka

Supervisione: Michele Foschini

Volume a colori, 136 pagine

Bao Edizioni

Costo del volume: 18Euro 


Qui è narrata una resistenza portata avanti con la sola artiglieria della parola e attraverso il perimetro del proprio corpo, comprendendo che, da qualsiasi lotta, si impara una e una sola regola: non è vero che dalla battaglia o tornerai vivo o non tornerai affatto. Nel caso di un ritorno, tornerai ferito. 

Quella che state per leggere è la mia ferita.


Io voglio bene a Saviano.

Un affetto maturato non dalla frequentazione, perché purtroppo non ho mai avuto occasione di conoscerlo, ma piuttosto dal rispetto per un uomo che con il suo operato ogni giorno ci aiuta a fare un piccolo passetto in avanti. E per aiutare tutti noi con quel passetto, sta dando tanto in cambio. La consapevolezza della sua situazione deve essere schiacciante.

A me basta scorrere i social per dimenticarmi temporaneamente delle sue denunce, per far riposare il cervello da tante brutture… ma lui, come fa?


Ed il suo fumetto è proprio questo, una riflessione forte e profonda, aiutata dalle immagini, di ciò che sta ancora passando dopo l’uscita del suo libro Gomorra e dopo l’incontro a Casal di Principe. Un incontro in cui non si limitò a presentare il volume, ma additò i delinquenti presenti all’incontro e seduti fra il pubblico. Questo gesto lo condannò definitivamente a non avere più una vita propria.


La narrazione di tutto il fumetto è fortissima, le didascalie sono brevi, incisive e tagliano come il rasoio, in perfetto stile Saviano. Butta in faccia al lettore la sua quotidianità in cui sente sulla pelle i pareri di tante persone (e qui prendo dal fumetto): da quelle che lo credono un supereroe che lotta contro il male, a chi lo vede come un intellettuale, uno scrittore; c’è chi immagina abbia un attico a Manhattan fino a chi, invece, lo vede come un uomo in malafede, un buonista da zittire.

Nei suoi viaggi lui legge, si informa, scopre, rassicura i familiari che sta bene… e continua ad andare avanti.


A dare forma alle parole di Saviano c’è la meravigliosa mano di Asaf Hanuka, fumettista e illustratore israeliano, classe 1974. Il suo tratto morbido e fresco, i colori eleganti che mai intralciano o vogliono prendere la scena rispetto alla narrazione, lo fanno diventare un partner perfetto per il volume, che può contare proprio sul disegno per meglio enfatizzare gli eventi.  

Hanuka riesce a dare il meglio di sé in qualunque situazione: sia nelle ambientazioni che nelle scene di dialogo, sia nelle movimentate scene d’azione, così reali quando si tratta di sparatorie, che nelle tavole astratte in cui sottolinea perfettamente l’umore dello scrittore.


Sono ancora Vivo è un fumetto davvero unico, una lettura veloce e fortissima che vi lascerà dentro la consapevolezza che, sì, la penna può essere davvero più affilata di una spada.


Buona lettura e a presto!!