parte 1
Io e Simone arriviamo a Torino intorno alle 13:00 circa e, una volta usciti dall'autostrada, invece di proseguire per la tangenziale, usciamo a Santena percorrendo la strada statale.
Al casello già si vedono macchinate di compagne e compagni diretti in quel di Torino. Provo una bella sensazione, in qualche modo le manifestazioni mi ricaricano d'energia :)
Arrivati in città, Simone mi lascia all'angolo tra C.so Vittorio e C.so Peschiera perché i vigili hanno già chiuso C.so Vittorio, appunto... ma il bello deve ancora arrivare!
Ed eccomi in p.zza Adriano, la piazza del raduno di sabato 10 Maggio!
Non perdo tempo e comincio subito a disegnare sulle pagine del mio diario, salutando qui e là persone amiche e persone conosciute in altre occasioni che mi si avvicinano. Per quel che posso vedere siamo davvero tanti.
Ma ciò che mi lascia senza parole e mi fa cadere la mascella è l'enorme barricata di ferro e cemento eretta tra i manifestanti e il proseguimento di C.so Vittorio dove c'è il tribunale di Torino, barricata presidiata da innumerevoli mezzi delle forze dell'ordine... una muraglia lunga e stupida, nella sua immobile inutilità. Quasi quasi mi sento in gabbia. Ma che ci sta a fare tutta quella roba lì? Devono mica difendersi da un'orda di zombies mutanti? Che diamine, siamo in Italia, un paese democratico, patria della pizza, un paese civile, mica in Palestina! Dico bene?!
I poliziotti, costantemente in tenuta antisommossa, oltre la griglia metallica ci guardano impassibili e temerari, manganelli alla mano.
Raggiungo un banchetto del movimento NoTav dove acquisto due foulard (uno per me e uno per Simo che arriverà più tardi) ed un fischietto per Simone. Ho il tempo di ritrarre il signore che lavora presso il minuscolo e fornitissimo banchetto, sono 14:30 passate.
Trascorrono altri minuti e, come rappresentato nella vignetta disegnata sul mio diario, vengo a conoscenza del motivo per cui il corteo non si è ancora messo in marcia: dei gruppi NoTav provenienti da fuori Torino hanno difficoltà a raggiungere la città per via delle forze dell'ordine che si prodigano, da una parte, fermando massicciamente i manifestanti nella stazione di P.ta Nuova, dall'altra parte, controllando/rallentando i pullman in uscita dall'autostrada.
Il gruppi di Milano e di Roma arrivano rumorosi e pieno di canti, sparando piccoli fuochi d'artificio. I giornalisti, che fino ad allora si erano camuffati nella folla, escono allo scoperto e cominciano a fotografare come selvaggi in cerca di uno scoop. Fotografano anche me intenta a disegnare.
Cammino veloce per vedere il più possibile del lunghissimo corteo, i visi dei presenti, gli striscioni, i canti, è tutto così pieno di vita e aspettative che i barricamenti della polizia passano in netto secondo piano. Ad un certo punto mi affianco ad una signora dell'età di 80 anni circa, ha uno sguardo risoluto e una riservatezza educata. E' seduta su una sedia a rotelle spinta dal figlio. Chiedo gentilemnte alla signora se posso disegnarla e lei accetta: non le chiedo null'altro anche se mi piacerebbe sapere di più sul suo conto.
Spero di rincontrarla.
Fine prima parte.
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