Lunedì 21 Aprile 2014, ore 9:15
Parto da Torino e lascio i miei amici non proprio in forma e con un cielo grigio che minaccia pioggia in ogni momento, ma ugualmente non ho la minima intenzione di saltare l'appuntamento a Giaglione.
Come prima tappa raggiungo la Renna e Cosimo ad Avigliana, aspetto che finiscano di preparare i panini per il picnic e poi ripartiamo insieme alla volta di Susa.
Una volta arrivati a Giaglione troviamo altri compagni che si mettono in marcia non appena arriviamo; sembrava quasi aspettassero noi! Una volta raggiunto il ponte vicino ai cancelli veniamo sbarrati da un dispiegamento di carabinieri in assetto antisommossa che ci vieta il passaggio.
Senza nemmeno pensarci due volte cominciamo a salire per un sentiero in montagna, un percorso bellissimo tra i boschi di circa un'ora che ci porterà al Campo della Memoria e da lì al campo davanti alla Clarea acquistato dai NoTav. Scende una pioggerella sottile e mentre camminiamo notiamo ben 4 salamandre nere striate di giallo che languide si godono le gocce di maltempo.
Riesco a disegnare velocemente un albero e dei compagni che camminano, ma nulla di più: non conoscendo il posto non voglio attardarmi per timore di perdere il sentiero.
Arriviamo affamati al campo, ora siamo davanti alla Clarea.
Il posto è già presidiato da compagni NoTav e da pranzi imbanditi modi picnic. Saluto velocemente le persone che conosco e poi comincio a disegnare senza perdere tempo.
In ogni angolo verde fanno capolino carabinieri, caschetti, scudi, radio e manganelli. Dall'altra parte il sentiero decretato impercorribile (è zona rossa per la Questura di Torino) le reti, il filo spinato, e oltre ancora i silenziosi e immobili bulldozer del cantiere.
Mentre disegno il cantiere, vedo ferma sul sentiero "rosso" (quando qualcuno è sul sentiero vuol dire che è della gigos o della polizia) una signora. E' da sola e dal muretto del campo alcuni NoTav le parlano. Mi avvicino e comincio ad ascoltare e disegnare.
Di seguito risporto quanto ho scritto sul diario:
Questo per me è stato il momento più
contraddittorio che abbia vissuto negli ultimi tempi. Mentre disegno
cattura la mia attenzione una signora ben educata che dal sentiero
scambia chiacchiere con alcuni NoTav.
Scopro essere il più alto grado della
Digos lì presente; è lei che dà ordine di attaccare o meno i
manifestanti, è lei che decide se usare o no gas tossici contro
persone inermi.
Ed ora la vedo lì, gentile, a dire che
i suoi figli “vanno a scuola ma non alle manifestazioni”. Un
argomento di sicuro interessante per la trama di una “nuova” e
noiosa fiction televisiva di forze dell'ordine condita con tanta
religione cristiana.
Poco lontano un gruppetto di
carabinieri parlotta osservandoci.
(Domande lecite)
“Il prefetto che sbarra oggi a noi la
strada, è lo spesso che ha consegnato le chiavi della Reggia di
Caserta a Cosentino?”
Emilio, compagno NoTav.
Riporto ciò che ho scritto mentre disegnavo:
Ad un certo punto mi sposto perché
voglio disegnare la rete del cantiere costellata di fiori colorati
appesi dalle tante persone che negli anni sono passate per questo
sentiero. Un gruppo di carabinieri mi guarda in modo sospetto e due
di loro camminano verso di me per capire cosa io stia facendo.
I colori della primavera sono
bellissimi quando il sole li scopre facendo capolino tra le nuvole.
Dal prato dove si festeggia la Pasquetta arrivo al Campo della Memoria e ne immortalo la scritta in ferro.
Campo della Memoria.
“La cosa più importante è che si
continui ad agire perché i poveri contino.
Ci incontreremo ancora. Ci incontreremo
sempre. In tutto il mondo, in tutte le chiese, le case, le osterie.
Ovunque ci siano uomini che vogliono verità e giustizia.”
Don Andrea Gallo
RESISTERE, un diritto;
OPPORSI, un dovere;
COMBATTERE, l'impegno;
VINCERE, l'utopia;
L'UTOPIA, la strada.
Oggi, per me, è la prima volta che
metto piede sul ponticello che porta in Clarea, quasi non ci credo.
Scherzando con la Renna lo calpesto per
bene, mi siedo sul muretto e me lo godo pensando al momento in cui
l'avvenimento potrà ricapitare, e sempre per gentile concessione
dell'esercito.
Con la scusa di parlare con noi, anche i carabinieri e la digos si mettono sul ponte. Qualcuno tira fuori un tablet e legge la notizia del giorno: sarebbe stata ritrovata una bomba molotov NoTav nel campo in Clarea... bomba che in realtà non era altro che un trenino in legno colorato e lasciato nel campo per la manifestazione che doveva avere luogo lì. QUI l'articolo.
I carabinieri ridono, la signora capo della digos pure ed io disegno due dei tanti lacrimogeni sparati chissà quando ad altezza donna/uomo.
Pian piano ci buttano fuori dal ponte che ritorna (così sembra) di dominio dei manganelli e dei caschetti.
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