parte 2
La prima parte la trovate QUI, cioè poco sotto il presente post :)
Come scritto sul diario, mi fermo a disegnare in mezzo a C.so Francia tra il vociare dei manifestanti, le canzoni, i passeggini e l'aria di resistenza. Mi ripeterò in quel che scrivo, ma c'è un che di magico nell'aria, di unico, un'energia che solo così tante persone tutte insieme possono creare.
Mentre disegno vengo ripresa da un giovane barbuto e capellone, molto bello, che lavora per la Tv e mi è impossibile non notare come si camuffi perfettamente tra la folla. Mi chiedo se vengano scelti apposta da una testa coordinatrice oppure se non si tratti di naturale selezione :)
Una nota: rimango ferma a disegnare almeno 15 minuri e all'orizzonte ancora non si vede la fine del corteo.
Dalle finestre del corso, mute persone ci guardano sfilare, qualcuno le invita ad unirsi al corteo ma faccio fatica ad individuarlo, siamo troppi.
Tutti i cestini della spazzatura sono stati chiusi da un'inquietante griglia metallica; oltre che zombies feroci aggrediamo anche le pattumiere? Ad ogni modo, noto che l'immondizia viene diligentemente sistemata di lato
al cestino o ancora, nella maggior parte dei casi, i/le presenti mettono in borsa o nello zaino ciò che non riescono a buttare grazie alla griglia metallica.
A fine giornata verrò a sapere che nel corteo sono presenti volontari che, con tanta pazienza, raccolgono ciò che il Comune di Torino non ci ha permesso di gettare negli appositi cestini.
A Porta Susa le camionette dei carabinieri sono tantissime.
Ritraggo una delle tante famigliole che silenziose seguono il corteo.
Poco prima di piazza Solferino sento della musica e vengo a sapere che al corteo si è aggiunta una banda e si fanno chiamare: "Banda No Tav". Intonano subito "Bella Ciao".
In piazza ci fermiamo e anche qui, grazie al passaparola, ne scopro il motivo: la parte di corteo precedente alla mia, si ferma davanti allo schieramento militare per lasciar passare il tronco palesemente anarchico ed i/le giovani dei centri sociali, perché il sospetto è che proprio in questo posto le forze dell'ordine potrebbero manganellare. Insomma, quale momento migliore per screditare ancora di più i NoTav e gli anarchici? Perchè si sà bene che al suo interno il movimento copre frange violente e anarchiche capaci di fare chissà quali azioni indicibili!
Le idiozie sono sempre le stesse: negli anni '30 c'erano i comunisti mangiabambini, i russi che portavano via sui loro barconi frotte di inermi pargoli da divorare, ed ora ci sono gli anarchici, i centri sociali, gli immigrati... tutti violenti, tutti ladri e tutti terroristi. Tutti da mettere dietro sbarre e reti di ferro, insomma.
"Bella ciao" questa volta viene cantato in faccia a carabinieri, polizia e guardia di finanza.
In piazza Castello lascio il mio diario in mano a Simone per andare a bere alla fontanella e lui comincia a disegnare il "forno errante" NoTav, un'invenzione geniale capace di sfornare buonissime pizzette con le olive. Peccato (solo per me, ovvio) che l'attesa sia lunga, perché ne avrei assaggiata volentieri una!
Anche il "Forno Errante" è libertà NoTav :)
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